Kries (Solstizio d'estate)

 

Quello era un dì di festa per i grandi ed i piccini.

Il lavoro dei campi  anzitempo lasciavamo noi bambini.

Il paese in lungo e in largo potevamo  rovistare,

ogni cosa che ardesse dovevamo  raccattare.

Le fascine di legna trascinavamo  contenti,

del peso trasportato non sentivamo gli  stenti.

La festa che veniva per noi  era già iniziata,

più alta era la pila, più bella la serata.

Intorno a quel fuoco il paese tutto unito

come sempre da secoli perpetuava il suo rito.

Di questa magica serata è il mio ricordo da bambino,

questa sera da spettatore lo rivivo sulla montagna,

nelle mie valli, in un piccolo paesino.

Osservo ai miei piedi la pianura friulana,

so che dai fuochi  è illuminata il dì della Befana.

Di luce artificiale soltanto adesso splende,

le volgo le mie spalle e il cuore mio si accende.

Oltre lo Judrio, oltre i confini

brillano sui monti come stelle i paesini.

Ovunque vedo questi fuochi che pure lì hanno acceso

e penso al destino che le nostre genti ha offeso.

Se la storia ancora oggi ci divide e ci ferisce,

questo essere uguali da sempre ci unisce.  

 

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